Intervista con la designer di L’Attaccabottone

Un’altra designer è passata sotto la nostra lente d’ingrandimento. Questa volta si tratta di Clara e dei suoi divertenti accessori.
D – Parlaci un po’ di te e del tuo lavoro.
R – Mi chiamo Clara Porta e sono nata in una ridente (ma piena di nebbia) cittadina chiamata Sermide in provincia di Mantova. Ora abito a Roma. Di professione sono un grafico pubblicitario/web designer. Amo la fotografia, sono appassionata di sartoria, di riuso creativo e adoro tutto quello che si può realizzare utilizzando mente e mani. Spesso penso di volere giornate da 48 ore ma poi mi dico che tanto sarei in grado di riempirle comunque, le mie idee spesso superano il tempo che ho per realizzarle. Nel tempo libero creo accessori per il mio progetto: “L’Attaccabottone”.
D – Dove prendi ispirazione per creare le tue linee di accessori?
R – Probabilmente tutto ha avuto inizio con l’acquisto di un cappottino vintage. E’ stato amore a prima vista: è realizzato con pezzi di stoffe con fantasie retrò utilizzate di solito per tende barocche e per ricoprire i divani. Così mi è venuta l’idea di chiedere ad un mio amico che vende tende se poteva regalarmi degli scarti di tessuto. Si è presentato a casa mia con un’enorme quantità di campionari e, nel momento stesso in cui li osservavo sparsi sul mio letto, mi si sono venute in mente un sacco di idee per poterli sfruttare … Il nome “L’Attaccabottone” nasce dall’idea che tutte le mie realizzazioni (dalle borsette, ai cappelli alle sciarpe e poi manicotti, colli, collane, bracciali …) saranno tutte decorate con dei bottoni, unico filo conduttore; mi piace l’idea di decorare con i bottoni, perché è un peccato non usarli solo perché sono spaiati nei vari cassetti della casa!
D – Raccontaci come nascono gli accessori “L’Attaccabottone”.
R – Il percorso creativo è molto semplice: cercare di utilizzare accessori e indumenti di uso comune in modo inusuale e originale, riutilizzando e sfruttando al meglio le cose di tutti i giorni, solo vedendoli con un’ottica e un utilizzo differente. L’elemento di base, oltre ai bottoni, è il realizzare il tutto usando stoffe che hanno avuto altre utilità, ad esempio: tende, cappotti, pantaloni, federe di cuscini, lenzuola … insomma cerco di dare nuova vita a stoffe che si stavano annoiando della routine quotidiana.
D – Che consigli daresti ad un designer alle prime armi?
R – Non so se sono la persona adatta per dare consigli precisi su questo argomento. Penso semplicemente che in fondo creativi ci si nasce, io il più delle volte quello che poi realizzerò lo vedo già finito nella mia mente e devo solo pensare a che metodo e processo utilizzare per realizzarlo. Il consiglio è semplicemete quello di creare con il cuore, con passione: il risultato è sicuramente garantito!
D – Progetti per il futuro?
R – Sempre tantissimi! Il più grande, che forse si realizzerà (lo dico piano), è la creazione di un punto di ritovo a Roma dove realizzare i miei oggetti, fare workshop per insegnare, creare momenti di incontro in un “salotto creativo” in cui scambiarsi idee, leggere un libro, bere un buon bicchiere di vino; il tutto basato sulla filosofia di vita di ecosostenibilità, riciclo e condivisione. Attualmente frequento un corso di sartoria così da poter affinare tecnica e capacità su altri prodotti, subito dopo mi piacerebbe imparare a realizzare cappelli in feltro. Insomma: della serie chi si ferma è perduto!
Ringrazio Clara per il tempo che ci ha dedicato e le faccio un grande in bocca al lupo per i suoi progetti!