Seconda intervista, questa volta tocca a Dania, giovane fotografa del Nord Italia, sentiamo cos’ha da dirci.
- Ricordi la tua prima fotografia? E’ stato un autoritratto, quasi sette anni fa. Contro una parete bianca, con le spalle nude e i capelli che coprivano il viso.
- Qual’è stata la tua prima macchina fotografica? La prima vera reflex che ho posseduto, è stata una Nikon D40x.
- Se nella tua vita non ci fosse la fotografia, dove saresti ora? Non riesco ad immaginare come potrebbe essere vivere senza quel magico “nodo allo stomaco” che provo ogni volta in cui sento di dover realizzare le immagini o le visioni che ho nella mia testa. Probabilmente sarei dove sono ora, con molti meno sogni.
- Scegli una tua foto e raccontaci la storia che c’è dietro. Questa è una foto (la prima della galleria) a cui sono molto legata, ed è stata scattata lo scorso anno in un gelido pomeriggio di novembre. Ho voluto ricreare un’atmosfera noir, d’ispirazione al vecchio cinema Hitchcockiano, in cui lo sguardo misterioso e impenetrabile di questa giovane donna risulta essere il “punctum” del ritratto.
- Dimmi chi è stato uno dei tuoi maestri e il nome di un fotografo che mi consigli di seguire. Ho sempre amato alla follia i lavori di Izima Kaoru, Hakif Hakan, Eugenio Recuenco, Bruno Dayan, Mario Testino … ultimamente mi sono innamorata anche della fotografia di Fabrice Mabillot, Monique Bagalova, Lara Jade, Brandon Witzel. Senza cercare oltralpe, se dovessi davvero consigliare un grandissimo fotografo, che stimo immensamente e che mi ha da sempre emozionato ed ispirato, farei il nome di
Federico Erra. I suoi ritratti femminili sono alcuni tra i più belli ed intensi che io abbia mai visto.
Una doverosa precisazione: le immagini riportate di seguito sono adattate al layout del sito web, quindi possono differire per taglio e qualità alle originali fotografie.